[1] Questa misura figura in tre manoscritti del Chronicon, mentre la maggior parte ha XX (cf. MGH XXII, p. 406). Il luogo di Eutropio non è rintracciabile.
[2] Cf. Suet. Caes. 85: Postea solidam columnam prope viginti pedum lapidis Numidici in foro statuit [scil. plebs] ‹in›scripsitque PARENTI PATRIAE. Naturalmente si tratta della colonna Giulia del Foro.
[3] Non vi è traccia di questi versi sull’obelisco e del resto appaiono esemplati su quelli del Duomo di Pisa in onore dell’architetto Boscheto.
[4] Cf. Eutr. 8, 5, 2: Ossa conlata in urnam auream in foro quod aedificavit sub columna posita sunt, cuius altitudo CXLIV pedes habet (il numero non presenta varianti nell’edizione di C. Santini, Leipzig, Teubner, 1979).
[5] Nell’epigrafe si legge F(ILIO) (CIL VI 945).
[6] John of Salisbury, Policraticus, ed. and trans. Cary Nederman, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, praef. 13.
[7] Cf. CIL VI 1139.
[8] Cf. CIL VI 1033.
[9] CIL VI 937.
[10] CIL VI 1005.
[11] Cf. CIL VI 973.
[12] Il testo del Dondi, databile intorno al 1375, è conservato nel ms. Marciano Lat. XIV 223 (= 4340), ff. 45r-46v. La presente edizione è a cura di Maurizio Campanelli.